lunedì 7 marzo 2016

Moresco

Il borgo medievale di Moresco ha una forma davvero caratteristica e particolare, cosa che rende il suo profilo inconfondibile e riconoscibile anche da lontano e ne fa uno dei luoghi più suggestivi della rigogliosa Valle dell’Aso.

È l’imponente Torre eptagonale a conferire al paese un’indubitabile dose di fascino e suggestione perché con i suoi sette lati irregolari è certo un edificio di notevole interesse, capace di catturare e accentrare su di sé una curiosità sempre più in aumento.

Proprio per sfruttare un luogo dotato di tali potenzialità e di tale suggestione, da qualche anno l’interno della Torre ospita, nel periodo estivo, il TOMAV,  uno spazio dedicato a mostre ed esposizioni di vari artisti contemporanei.
E non si esaurisce certo qui la ricchezza di questo luogo perché, con i suoi 30 metri di altezza, è anche un punto a dir poco privilegiato per godere di un panorama che spazia letteralmente dal mare fino ai Sibillini e che dà, oltretutto, una visuale completa e comprensiva di tutto l’incantato borgo di Moresco.
Il cuore del castello è costituito da piccole e strette vie e dalla piazza, uno spazio suggestivo sul quale si affacciano monumenti ed edifici antichi e ricchi di storia e cultura; primo fra tutti il Palazzo comunale che, in veste di pinacoteca, ospita una bellissima e luminosa pala d’altare opera dell’artista Vincenzo Pagani da Monterubbiano, lo stesso che ha affrescato nella metà del XVI secolo una Madonna delle Grazie in fondo al loggiato della piazza stessa, oggi testimonianza dell’esistenza dell’antica Chiesa di Santa Maria in Castro poi demolita nel XIX.

Di notevole interesse anche la Torre dell’Orologio, meno imponente dell’altra ma che ha svolto, nel corso dei secoli, un ruolo fondamentale, scandendo le giornate di tutti i cittadini; oggi come allora si alza su una posizione strategica perché sovrasta e protegge la porta urbica che apre la strada verso il contado. Un contado che, tra il verde rigoglioso degli alberi e i campi coltivati, ospita e conserva dei piccoli tesori: l’ex Chiesa di Santa Sofia, oggi piccolo teatro comunale, il Santuario della Madonna della Salute che conserva copia dell’immagine della Vergine oggetto di grande venerazione e devozione e la Chiesa della Madonna dell’Olmo, tempio affascinante e suggestivo che si apre ai visitatori con un’architettura interna di grande impatto visivo con due altari e l’edicola del Pagani che ne scandiscono e suddividono lo spazio.
Proprio per questa unione organica e armoniosa tra storia, arte, cultura e la capacità di conservare e innovare nel pieno rispetto di questi luoghi e della loro originaria bellezza, Moresco è entrata a far parte nel 2002 dell’esclusiva Associazione dei Borghi più belli d’Italia.

Ma il concetto di cultura non si esaurisce nell’arte e nei monumenti, significa anche tradizione e, nello specifico, tradizione gastronomica. Proprio al principale prodotto tipico della nostra cultura contadina, il Ciauscolo IGP, viene dedicato ogni anno, nel primo fine settimana di Settembre un momento di promozione e confronto su questo prodotto di eccellenza.

Sull’origine del nome il dibattito è aperto; sembra che esso possa essere ricondotto al latino cibusculum cioè “piccolo cibo” a significare probabilmente come le caratteristiche di questo salume lo rendano un ingrediente adatto alla preparazione di piccoli e gustosi spuntini. È la morbidezza dell’impasto, quasi cremoso, a conferire al Ciauscolo IGP la sua caratteristica tipica, cioè il suo essere facilmente spalmabile, caratteristica che deriva da particolari modalità di macinatura e da una stagionatura piuttosto breve.

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